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progetto " Il ritorno della comunità al Sacro Monte di Orta- interventi di restauro conservativo della cappella della Natività di Francesco- progetto realizzato grazie al contributo economico di Fondazione CARIPLO, attraverso la Fondazione Comunitaria Novarese".


Restauro della cappella I   

Uno degli obiettivi del progetto è stato il restauro completo, interni ed esterni, della cappella I, della Nascita di san Francesco, con il racconto in pittura nell'atrio degli episodi che fanno da antefatto alla nascita e poi, dietro la grata lignea, la scena in scultura del momento del parto, che vede Francesco, alter Christus, messo alla luce, come Gesù, dentro una stalla. 
All'esterno è stata oggetto di intervento la facciata neoclassica in bugnato con lo stemma di Orta e, sul fianco, sul lato che prospetta verso l'arco di ingresso, una "prospettiva" che raffigurava, una volta ben leggibili, i luoghi principali del Cusio, "col Lago, Monti e Terre".

Restauro degli intonaci esterni  della cappella I 

L’iniziale progetto del restauro della Cappella I è stato ridefinito in due lotti funzionali, uno per il restauro degli apparati decorativi interni e uno per gli intonaci esterni.
Nel corso del 2019 è stato  realizzato e concluso il  restauro degli esterni della cappella. 
I lavori sono stati seguiti dalla ditta  di restauro ICSA srl che ha realizzato altresì  alcune opere migliorative, come il  restauro della campana in bronzo del campaniletto sommitale della cappella. La ditta Savoia Biagio ha provveduto al ripristino e integrazione della lattoneria dell’edificio. 

Restauro degli apparati decorativi interni della cappella I - vano statue e atrio 
Ripristinato il buono stato di conservazione degli intonaci esterni della cappella e sostituita la lattoneria , ossia reso il “contenitore” sano e al riparo dal rischio di  infiltrazioni d’acqua, è stato possibile avviare i lavori di restauro delle  statue e degli affreschi.
Decadute le misure retrittive di contenimento della diffusione della pandemia da Covid-19  è partito il cantiere. La ditta Claudio Valazza ha  restaurato sia gli apparati decorativi interni della cappella sia la volta affrescata dell’atrio dell’edificio, lavoro non previsto in origine e, in seguito, consigliato dalla Soprintendenza.
Complessivamente i lavori hanno interessato gli intonaci dipinti delle pareti interne della cappella,  più quelli delle pareti e della volta dell’atrio,  le statue in terracotta e i  pavimenti  in malta di calce. 
Gli affreschi del vano statue presentavano uno stato di conservazione mediocre, ad eccezione dello zoccolo, sgretolato fino ad un’altezza di circa 80 cm, su quasi tutto il perimetro della cappella. E’ stata eseguita la spolveratura dei dipinti, la pulitura a secco, l’asporto di colature di vernice stesa durante un restauro eseguito negli anni Ottanta. Dopodiché  si è provveduto a consolidare le malte decoese, asportare i sali, rimuovere le ridipinture e stuccare le lacune. Il restauro è terminato con il ritocco mimetico, con colori ad acquerello, e la stesura di velatura di pigmenti naturali.
Il restauro dei dipinti dell’atrio della cappella inizialmente doveva interessare  solo il cornicione e le pareti fino a terra. Su suggerimento della Soprintendenza, è stato esteso anche alla volta (restaurata negli anni ottanta), nelle zone più degradate. Solamente a ponteggio installato, infatti, è  stato possibile verificare, da una distanza ravvicinata, diversi danni in corso: patina di salnitro, sollevamenti di pellicola pittorica, mancanza di cromia in diversi punti, sgretolamento dell’intonaco e ritocchi alterati.  Il risanamento  della volta dell’atrio della cappella è stato possibile grazie ai risparmi scaturiti dal ribasso d’asta praticato sull’intervento iniziale. 
Le dieci statue, a grandezza naturale, realizzate in terracotta dipinta a freddo, si trovavano in un discreto stato di conservazione. Dopo la pulitura e una prima fase di tassellatura stratigrafia su ogni statua si è deciso, in accordo con la Soprintendenza, di  togliere le ridipinture e recuperare la cromia secentesca originale. Con il recupero della cromia originale la lettura delle statue risulta ora completamente diversa, le cromie delle vesti sono totalmente cambiate, alcune sono più leggere e altre più preziose, il manto degli animali è più realistico, le espressioni dei visi molto più delicate e meno statiche.
Il pavimento dell’atrio, in malta di calce, si presentava in un pessimo stato di conservazione, mancante per circa la metà della superficie e completamente sgretolato. E’ stato consolidato e integrato con malta di calce a granulometria fine simile alla malta originale visibile in diversi punti. Stesse procedure di intervento sono state eseguite sul pavimento del vano statue, meglio conservato.
Per il restauro degli interni della cappella, l’Ente ha affidato a una restauratrice, Maria Grazia Ferrari, l’incarico per la direzione operativa del cantiere.

Il restauro completo della cappella I“Nascita di San Francesco” del Sacro Monte di Orta (interni più esterno) ha comportato una spesa complessiva  di € 264.434,34.

Nell'ambito del progetto, grazie alla disponibilità della Fondazione Cariplo, è stato finanziata una parte del progetto di illuminazione delle cappelle del Sacro Monte di Orta ed è stata realizzata la ristampa della Guida del Sacro Monte di Orta, riveduta e aggiornata con gli ultimi interventi di restauro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Progetto Interreg "MAIN10ANCE" ID 473472

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